Nel non facile compito di rinnovare e reinterpretare, in chiave contemporanea, un simbolo come quello della Cantina della Vernaccia, abbiamo puntato a mantenere, senza stravolgerne il senso, il significato forte che aveva dato origine nel 1953 alla nascita della Cantina, ossia quel significato storico-culturale-identitario che era stato poi utilizzato per interprettare graficamente (con l'immagine,forse falsa, di Eleonora D'Arborea) il marchio oramai sostituito. 
Ed è così che, anche oggi come allora, la Cantina della Vernaccia può continuare ad essere fiera perchè rappresentata, graficamente e in maniera moderna, con un altra icona, altrettanto forte e identitaria, ossia il simbolo giudicale con il quale, attraverso il gonfalone, si identifica ancora oggi la stessa città metropolitana di Oristano con la sua Diociesi Arborense, ma in cui si sentono storicamente rappresentati sia l’intero territorio della Provincia e sia l’intera Regione Sardegna: l’albero eradicato.
Attraverso questa visione storica della Cantina, con il lento trascorrere del tempo, in ogni chicco d’uva, in ogni grappolo, dentro ogni sorso di vino, si potranno ritrovare, grazie anche al forte significato indentitario del logo marchio, quei profumi, quei sapori, quelle tradizioni che evidenziano, riassumono e descrivono il modo di essere, la storia e l’identità di un intero popolo. Il vino è appunto storia: storia di una terra, storia di un popolo e del suo antico passato.

Nel non facile compito di rinnovare e reinterpretare, in chiave contemporanea, un simbolo come quello della Cantina della Vernaccia, abbiamo puntato a mantenere, senza stravolgerne il senso, il significato forte che aveva dato origine nel 1953 alla nascita della Cantina, ossia quel significato storico-culturale-identitario che era stato poi utilizzato per interprettare graficamente (con l'immagine,forse falsa, di Eleonora D'Arborea) il marchio oramai sostituito. 
Ed è così che, anche oggi come allora, la Cantina della Vernaccia può continuare ad essere fiera perchè rappresentata, graficamente e in maniera moderna, con un altra icona, altrettanto forte e identitaria, ossia il simbolo giudicale con il quale, attraverso il gonfalone, si identifica ancora oggi la stessa città metropolitana di Oristano con la sua Diociesi Arborense, ma in cui si sentono storicamente rappresentati sia l’intero territorio della Provincia e sia l’intera Regione Sardegna: l’albero eradicato.
Attraverso questa visione storica della Cantina, con il lento trascorrere del tempo, in ogni chicco d’uva, in ogni grappolo, dentro ogni sorso di vino, si potranno ritrovare, grazie anche al forte significato indentitario del logo marchio, quei profumi, quei sapori, quelle tradizioni che evidenziano, riassumono e descrivono il modo di essere, la storia e l’identità di un intero popolo. Il vino è appunto storia: storia di una terra, storia di un popolo e del suo antico passato.

Nel non facile compito di rinnovare e reinterpretare, in chiave contemporanea, un simbolo come quello della Cantina della Vernaccia, abbiamo puntato a mantenere, senza stravolgerne il senso, il significato forte che aveva dato origine nel 1953 alla nascita della Cantina, ossia quel significato storico-culturale-identitario che era stato poi utilizzato per interprettare graficamente (con l'immagine,forse falsa, di Eleonora D'Arborea) il marchio oramai sostituito. 
Ed è così che, anche oggi come allora, la Cantina della Vernaccia può continuare ad essere fiera perchè rappresentata, graficamente e in maniera moderna, con un altra icona, altrettanto forte e identitaria, ossia il simbolo giudicale con il quale, attraverso il gonfalone, si identifica ancora oggi la stessa città metropolitana di Oristano con la sua Diociesi Arborense, ma in cui si sentono storicamente rappresentati sia l’intero territorio della Provincia e sia l’intera Regione Sardegna: l’albero eradicato.
Attraverso questa visione storica della Cantina, con il lento trascorrere del tempo, in ogni chicco d’uva, in ogni grappolo, dentro ogni sorso di vino, si potranno ritrovare, grazie anche al forte significato indentitario del logo marchio, quei profumi, quei sapori, quelle tradizioni che evidenziano, riassumono e descrivono il modo di essere, la storia e l’identità di un intero popolo. Il vino è appunto storia: storia di una terra, storia di un popolo e del suo antico passato.

Nel non facile compito di rinnovare e reinterpretare, in chiave contemporanea, un simbolo come quello della Cantina della Vernaccia, abbiamo puntato a mantenere, senza stravolgerne il senso, il significato forte che aveva dato origine nel 1953 alla nascita della Cantina, ossia quel significato storico-culturale-identitario che era stato poi utilizzato per interprettare graficamente (con l'immagine,forse falsa, di Eleonora D'Arborea) il marchio oramai sostituito. 
Ed è così che, anche oggi come allora, la Cantina della Vernaccia può continuare ad essere fiera perchè rappresentata, graficamente e in maniera moderna, con un altra icona, altrettanto forte e identitaria, ossia il simbolo giudicale con il quale, attraverso il gonfalone, si identifica ancora oggi la stessa città metropolitana di Oristano con la sua Diociesi Arborense, ma in cui si sentono storicamente rappresentati sia l’intero territorio della Provincia e sia l’intera Regione Sardegna: l’albero eradicato.
Attraverso questa visione storica della Cantina, con il lento trascorrere del tempo, in ogni chicco d’uva, in ogni grappolo, dentro ogni sorso di vino, si potranno ritrovare, grazie anche al forte significato indentitario del logo marchio, quei profumi, quei sapori, quelle tradizioni che evidenziano, riassumono e descrivono il modo di essere, la storia e l’identità di un intero popolo. Il vino è appunto storia: storia di una terra, storia di un popolo e del suo antico passato.

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